Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività/impulsività (ADHD)

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Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività/impulsività (ADHD) nell’adulto

Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività/impulsività (ADHD)

Il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività/impulsività (ADHD) rappresenta un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da un pervasivo quadro di incapacità a fissare l’attenzione in modo continuativo, iperattività, impulsività che interessa ogni aspetto dell’esistenza. Questo cluster sintomatologico deve manifestarsi prima dei 12 anni di età e impattare sul funzionamento del bambino in ambito scolastico e relazionale. Tale disturbo tende ad andare in remissione parziale o completa con l’età adulta, tuttavia in una percentuale significativa di casi l’intensità dei sintomi è così forte da determinare un deficit di funzionamento anche nell’età adulta. La presentazione clinica dell’ADHD è dipendente dall’età: i sintomi più chiaramente invalidanti, iperattività ed impulsività, spesso diventano meno evidenti nell’età adulta, spostando il problema su sintomi più subdoli quali l’irrequietezza interiore, la disattenzione, la disorganizzazione e il deterioramento dei comportamenti necessari a gestire le situazioni più impegnative. La diagnosi nell’adulto mai stato diagnosticato è un percorso complesso e multifasico e prevede l’utilizzo di test specifici, sia di screening che di secondo livello, il confronto con i familiari e l’analisi delle pagelle scolastiche, al fine di valutare che l’esordio del disturbo sia avvenuto già in età infantile. La difficoltà diagnostica dell’ADHD nell’adulto risiede anche nel fatto che tale quadro risulti spesso in comorbidità con altri disturbi psichiatrici quali disturbi dell’umore e ansia, disturbi di personalità e disturbi da uso di sostanze. In questo senso un approccio diagnostico-terapeutico globale ed approfondito è altamente indicato.

L’approccio terapeutico nell’ADHD dell’adulto

Il trattamento nell’adulto è prevalentemente farmacologico con terapie specifiche che vanno a migliorare il deficit attentivo con riduzione dell’iperattività motoria. In particolare in prima linea in Italia è disponibile l’atomoxetina, farmaco inibitore della ricaptazione della noradrenalina. Per gli adulti sono farmaci off-label gli psicostimolanti, come il metilfenidato, che viene utilizzato tuttavia secondo scheda tecnica nell’età infantile nelle forme più gravi del disturbo. Accanto al trattamento farmacologico è consigliato integrare con terapie psicosociali quali la psicoeducazione, il coaching e la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

 

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